Come investire nei bond corporate ad alto rendimento (anche oltre l’8% annuo) inibiti ai piccoli investitori

Come abbiamo dettagliatamente spiegato in vari articoli precedenti, l’aumento dei tassi di interesse delle banche centrali per abbattere l’inflazione sta creando un’opportunità storica di investimento nelle obbligazioni (sia statali che aziendali).

Considerando quelle a tasso fisso (che rappresentano la maggioranza delle obbligazioni presenti sul mercato), esse hanno il seguente vantaggio spesso poco considerato o compreso dal piccolo investitore:

  • un bond della durata di X anni con tasso fisso annuo Y%, garantisce un guadagno costante annuale certo di Y% per tutti gli anni di durata X, a prescindere dall’andamento futuro dei tassi di interesse: facendo un esempio numerico un bond con tasso del 5% annuo della durata di 10 anni, a scadenza garantisce un guadagno totale del 50% (5% annuo x 10 anni) + il rimborso del capitale iniziale a scadenza
  • per ottenere tale guadagno è necessario che:
    • l’emittente non fallisca prima della scadenza del bond (questo indica che è fondamentale investire in una pluralità di bond differenti per mitigare il rischio)
    • il bond deve essere mantenuto fino a scadenza dove sarà rimborsato integralmente, mentre durante la vita del bond possono avvenire questi casi:
      • aumento dei tassi sul mercato, i tassi annuali pagati dal titolo sono sempre quelli iniziali Y% che essendo più bassi di quelli attuali di mercato causano un calo del prezzo del titolo (creando una perdita momentanea che sarà recuperata entro la scadenza del bond che è sempre rimborsato integralmente)
      • diminuzione dei tassi sul mercato, i tassi annuali pagati dal titolo sono sempre quelli iniziali Y% che essendo più alti di quelli attuali di mercato causano un aumento del prezzo del titolo (creando un guadagno momentaneo che può anche essere capitalizzato vendendo il titolo a mercato, perdendo però l’incasso delle cedole future)

Oltre a queste considerazioni generali è fondamentale indicare quanto segue: a parità di durata di un bond, generalmente le emissioni societarie ad alto dividendo hanno tagli da 100 mila euro (ovvero ogni investimento prevede un acquisto minimo di 100 mila euro nominali) o anche oltre e sono limitate agli investitori istituzionali.

Detto questo, se la differenza di tassi con altre emissioni standard fosse minima la questione sarebbe quasi irrilevante, invece (a parità di durata) a fronte di tassi di interesse su bond statali e societari accessibili ai piccoli investitori con tassi del 3/4%, le emissioni ad alto rendimento destinate agli istituzionali possono anche arrivare al 7/8% annuo (in un decennio si parla di guadagni del 30/40% da una parte contro il 70/80% dall’altra).

Come può quindi un piccolo investitore accedere a questo tipo di bond con cedole elevate destinati agli istituzionali? E’ necessario utilizzare ETF o fondi specializzati in queste emissioni high yield che contengono una pluralità di obbligazioni di questo tipo per diversificare il rischio ed accessibili ai piccoli investitori.

Tuttavia è necessario fare un’altra considerazione: queste emissioni sono considerate generalmente più rischiose dal mercato, quindi in caso di turbolenze o recessioni non vengono considerati titoli difensivi e i loro prezzi potrebbero diminuire anche bruscamente nel breve periodo (perchè soggetti a volatilità), diversamente ad emissioni senior percepite come difensive e quindi acquistate dal mercato in momenti di difficoltà (da ricordare che in ogni caso, salvo fallimenti, tali titoli vengono sempre restituiti al valore di emissione quindi il loro recupero è altrettanto repentino, ma è fondamentale considerare che non si tratta di titoli difensivi).

LA MIGLIOR STRATEGIA DI PORTAFOGLIO
Per quanto detto in precedenza la strategia migliore è quella di ribilanciare il portafoglio in modo proattivo in modo da intercettare i vari rialzi delle varie asset class decorrelate:

  • con tassi alti incrementare i bond senior e le emissioni high yield
  • in caso di recessione il mercato vende azionario e acquista titoli difensivi come i bond senior (è anche probabile un abbassamento dei tassi che alimentano ancora di più i prezzi dei bond per quanto detto in precedenza): in questa fase quindi è interessante capitalizzare i guadagni dei bond per incrementare la quota azionaria acquistabile a sconto

Ovviamente è una strategia tanto facile a parole quanto complessa da implementare nella pratica per il timing difficile da intercettare in modo ottimale, per questo è possibile utilizzare delle strategia attive fintech a basso costo presenti sul mercato e che consentono l’accesso anche ai bond ad alto rendimento inibiti all’acquisto diretto da parte dei piccoli investitori.

Siccome queste gestioni consentono di scegliere varie linee di rischio diamo questi suggerimenti: quando si parla di linee di rischio prudenti in pratica l’investimento avviene prettamente in bond a breve e medio termine e poco altro (con i tassi attuali anche il rendimento a medio termine di queste gestioni è interessante con volatilità bassa), tuttavia per chi ha un orizzonte temporale un po più ampio è meglio che alzi l’asticella in modo da selezionare linee intermedie che comprendono anche bond senior e high yield a più lunga scadenza (che consentono di acquistare titoli a tasso fisso alto con durata maggiore e quindi ritorni maggiori) ed anche una piccola parte di azionario (che generalmente deve sempre essere presente, anche se in questo periodo di tassi elevati e prezzi azionari ai massimi, meglio non esagerare).

Detto questo selezionare una linea prudente 2 (clicca) consente di creare un portafoglio di bond variegato ed intercettare i vantaggi dei tassi elevati attuali (comprese le emissioni riservate agli istituzionali) che portano ad un incremento costante del portafoglio, mantenendo anche una minima parte di azionario che nel lungo periodo offre sempre i ritorni maggiori ed anche in caso di recessione sarebbe ampiamente bilanciata dai guadagni della ampia quota dei bond.

Inoltre, in caso di recessione con calo dei tassi e crolli azionari, si avrebbe un portafoglio difensivo ad alto rendimento e sarebbe possibile modificare la gestione verso profili più aggressivi in modo da acquistare maggiori quote di azionario a sconto vendendo i guadagni generati dai bond (in casi estremi di ritorni a tassi negativi, i guadagni dei bond sarebbero molto ampi e si potrebbe variare la gestione verso linee di investimento totalmente azionarie acquistabili a basso prezzo).


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