Perchè il petrolio può raddoppiare il valore: analisi grafico storico e migliori strumenti per investire

Nell’ultimo periodo, una serie di fattori hanno fatto precipitare le quotazioni del petrolio ai minimi da 20 anni a questa parte:

  • la pandemia da coronavirus ha drasticamente diminuito la mobilità in tutto il mondo, con conseguente crollo nel mercato dei trasporti e quindi della domanda di petrolio
  • nonostante questa fase del mercato i paesi OPEC non si sono accordati per un taglio della produzione, soprattutto per problemi tra Russia ed Arabia Saudita, portando ad un aumento della produzione e quindi dell’offerta
  • in questo contesto si inserisco anche gli Stati Uniti che tramite lo shale oil sono diventati i maggiori produttori al mondo di greggio

L’insieme del drastico crollo della domanda unito ad un’aumento dell’offerta ha portato alle quotazioni attuali e il crollo potrebbe anche non essere terminato nel breve periodo.

Tuttavia, se facciamo un’analisi a più ampio respiro possiamo dire che:

  • la pandemia (anche se dovesse protrarsi nel tempo) prima o poi terminerà e in quel momento la mobilità internazionale tornerà man mano alla normalità con conseguente aumento della domanda di petrolio
  • in ogni momento storico in cui è avvenuto un crollo delle quotazioni petrolifere i paesi OPEC si sono sempre accordati per un taglio della produzione, anche se magari inizialmente ogni paese sembra arroccato sulle proprie posizioni (situazione che generalmente dura sempre molto poco perchè deleteria per tutti).
  • attualmente il petrolio rimane ancora la principale fonte di energia e anche se si parla delle rinnovabili, prima di vedere una completa conversione sarà necessario almeno un decennio ed è una previsione ottimistica perchè i tempi potrebbero essere più lunghi.

Di seguito analizzeremo il prezzo del petrolio senza andare nel dettaglio della differenza tra prezzo del Brent (estratto nel Mare del Nord) e del WTI (West Texas Intermediate) che sono strettamente correlati (in realtà nell’ultimo periodo lo spread tra i due ha subito forti fluttuazioni).

ANDAMENTO STORICO WTI (clicca per allargare)

 


LE POSSIBILITA’ DI RECUPERO (clicca per allargare)

  • se le quotazioni dovessero tornare al valore medio pre epidemia il rialzo sarebbe intorno al 100% (ricordiamo che anche questo prezzo era considerato basso)
  • se le quotazioni dovessero tornare al valore più elevato degli ultimi anni il rialzo sarebbe del 300% (quota elevata ma possibile)
  • se le quotazioni dovessero fermarsi a metà tra i due valori (intorno ai 60/70 $, ipotesi più probabile) i rialzi sarebbero intorno al 200%
  • ricordiamo inoltre che, vista la situazione globale, non è improbabile un ulteriore crollo anche a 10 $, il che vorrebbe dire un ulteriore ribasso di oltre il 50% dalle quotazioni attuali. Anche in questo caso però, al termine della pandemia i prezzi precedenti sono quelli più probabili a prescindere da un ulteriore crollo nell’immediato.

Ricordiamo inoltre che le quotazioni sono in dollari e che quindi ad esse deve essere applicato il cambio in euro, oppure è possibile utilizzare strumenti che consentono di investire coprendo il rischio di cambio dollaro/euro

COME INVESTIRE IN PETROLIO

Per investire nel petrolio (oltre ai future) abbiamo altri strumenti più accessibili per gli investitori che però potrebbero portare a risultati differenti:

ETC SUL PETROLIO (vedi motore ricerca ETC quotati su borsa italiana)

consentono di investire sulla materia prima in varie modalità:

  • ETC che “replicano” l’andamento del WTI o del Brent in $
  • ETC che “replicano” l’andamento del WTI o del Brent coprendo il rischio di cambio, cioè espressi in euro (euro hedged)
  • ETC con effetto leva che replicano di X volte la performance giornaliera di WTI o Brent (per esempio se l’effetto leva è 5, nel caso il petrolio avesse una performance del 10%, il rialzo di questi prodotti sarebbe del 50%; ma anche viceversa in caso di ribasso)
  • ETC che guadagnano sul ribasso (short) di WTI e Brent (anche in leva), quindi la loro performance è inversa rispetto all’andamento della materia prima (in caso di ribasso del 10%, essi consentono un guadagno del 10%, e viceversa)

Gli ETC in leva e short hanno un ricalcolo (generalmente giornaliero) della quotazione che non consente di rispecchiare fedelmente l’andamento della materia prima e nel medio periodo portano generalmente ad un calo delle quotazioni a prescindere dall’andamento del petrolio stesso, quindi sono prodotti speculativi da utilizzare solo per brevi periodi e non adatti agli investitori.
Il consiglio è quello di scegliere un ETC liquido (cioè facilmente vendibile in borsa) sul WTI o BRENT ma tenendo sempre presente il problema del rolling delle scadenze del sottostante che erode i rialzi, soprattutto se lo spread fra le varie scadenze è alto (approfondisci), in tal caso meglio scegliere un ETC con scadenze lunghe che hanno uno spread minore tra scadenze.

ETF CHE REPLICANO GLI INDICI AZIONARI PETROLIFERI (vedi etf)

A differenza degli ETC che investono in derivati, gli ETF replicano un indice di azioni petrolifere che compongono l’indice stesso.

A differenza della materia prima, le azioni di aziende petrolifere considerano anche altri fattori:

  • costi di gestione delle aziende
  • margini di guadagno
  • rischio di impresa
  • possibilità di incremento delle quotazioni anche in caso di prezzo stazionario della materia prima (e viceversa)
  • generalmente l’andamento delle azioni del settore segue la crescita e i ribassi della materia prima con minore volatilità e quindi minori rischi
  • possibilità di ricevere dividendi
  • utilizzando etf fisici e non sintetici (cioè che acquistano direttamente azioni) si elimina totalmente l’effetto rolling presente sugli ETC

Come abbiamo detto in precedenza è anche possibile acquistare i singoli titoli in borsa, in italia le azioni legate al petrolio sono: ENI, SAIPEM, TENARIS, SARAS


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