Per il calcolo delle probabilità, più è lungo un ciclo di rialzi finanziari (e quello attuale è il rialzo più lungo della storia), più è probabile che avvenga uno storno, soprattutto se il rialzo è viziato da politiche non convenzionali delle banche centrali come nell’ultimo decennio (vedi approfondimento) e se ci sono previsioni negative per il PIL globale (vedi analisi fondo monetario internazionale).
Detto ciò nulla vieta che il rialzo dei mercati possa proseguire per altri 10 anni (storicamente non è inusuale un rialzo delle borse anche con previsioni di PIL in diminuzione), tuttavia più passa il tempo più la probabilità di proseguimento del trend diminuisce, aumentando il rischio di incappare in un crollo dei mercati.
Per questo è necessario impostare una corretta strategia di investimento:
PER CHI AVESSE CAVALCATO IL RIALZO DELL’ULTIMO DECENNIO CI SONO LE SEGUENTI POSSIBILITA’:
- se si ritiene che i rialzi siano destinati a terminare, liquidare totalmente il capitale (ricordando la tassazione del 26% sul guadagno al momento del disinvestimento) e conservare i risparmi in conti deposito per ottenere interessi (vedi migliori possibilità) in attesa di tornare ad investire in capitale di rischio a prezzi più bassi in futuro.
- se si è indecisi sul futuro andamento dei mercati è possibile limitare il rischio modificando la strategia, possedendo un portafoglio ad alto rischio/rendimento è possibile modificarlo con un profilo a medio/basso rischio/rendimento in questo modo: investire in azioni ad alto dividendo (meno volatili, vedi caratteristiche) o in obbligazioni di emittenti sicuri (infatti con i bond, a differenza delle azioni, anche in caso di aumento dei tassi di interesse, se si mantengono fino a scadenza non c’è rischio di perdita di capitale e si ha la certezza di ottenere gli interessi, salvo appunto le situazioni di fallimento dell’emittente, vedi funzionamento); utilizzare gestioni patrimoniali con costi di gestione bassi e buone performance (vedi le migliori); parcheggiare il capitale in gestioni separate con capitale garantito al 100% (attenzione alle commissioni di questi prodotti prima di sottoscrivere, vedi approfondimento).
Ricordiamo che variare il portafoglio di investimento prevede un disinvestimento/reinvestimento con relativa tassazione del 26% sui guadagni precedenti. - capitalizzare parte dei guadagni per limitare il rischio cioè liquidare il 50% degli investimenti e conservarli in depositi come al punto iniziale (ricordare sempre la tassazione del 26% sui guadagni in caso di disinvestimento) e mantenere il 50% del capitale investito.
In questo modo si dimezzano le possibili perdite in caso di ribassi ma si dimezzano anche i possibili guadagni in caso di prosecuzione del trend positivo. - investire parte del patrimonio in certificates equity protection che a fronte della protezione del capitale a scadenza a prescindere dall’andamento del mercato (protezione del capitale anche del 100% se lo prevede il contratto e se acquistati sotto 100), consentono di partecipare al rialzo di svariati indici con una volatilità molto più bassa dell’indice stesso.
Ovviamente a fronte della protezione del capitale a scadenza, i possibili guadagni sono minori quindi in caso di rialzo del mercato i certificates consentono ritorni minori rispetto all’investimento diretto ma viceversa proteggono il capitale in caso di crollo (vedi cosa sono e come funzionano). - per diversificare investire parte del patrimonio in oro (vedi approfondimento) e materie prime come il petrolio (vedi approfondimento) che ad oggi sono asset con prezzi non elevati.
- se si ritiene che i rialzi siano destinati a proseguire, mantenere tutti gli investimenti in capitale di rischio per sfruttare il rendimento composto (vedi come funziona)
- gestire il capitale con i derivati (vedi come funzionano), consigliato a chi ha dimestichezza con i prodotti finanziari.
- attenzione ai rischi insiti nel mantenere tutta la liquidità sul conto corrente, scelta apparentemente priva di rischio ma che in realtà racchiude varie problematiche poco evidenti ma molto più impattanti rispetto alla diversificazione degli investimenti (vedi approfondimento).
PER CHI ATTUALMENTE NON HA INVESTIMENTI IL RAGIONAMENTO E’ ANALOGO:
- se si ritiene che i rialzi siano destinati a terminare, conservare i risparmi in conti deposito per ottenere interessi (vedi migliori possibilità) in attesa di investire in capitale di rischio a prezzi più bassi in futuro.
- se si vuole limitare il rischio creare un portafoglio a basso profilo rischio/rendimento come ai punti precedenti. E’ possibile anche avvalersi di consulenti indipendenti per la creazione di un portafoglio con i migliori investimenti sul mercato in linea con il nostro profilo di rischio (approfondisci).
- effettuare una scelta bilanciata e cioè mantenere il 50% degli investimenti in depositi sicuri come al punto iniziale e investire il 50% del capitale (come ai punti precedenti).
- investire parte del patrimonio in certificates equity protection (vedi cosa sono nei punti precedenti).
- per diversificare investire parte del patrimonio in oro e petrolio come visto in precedenza.
- se si ritiene che i rialzi siano destinati a proseguire, investire in capitale di rischio per sfruttare il rendimento composto (vedi come funziona)
- gestire il capitale con i derivati (vedi come funzionano), consigliato a chi ha dimestichezza con i prodotti finanziari
- sempre attenzione ai rischi insiti nel mantenere tutta la liquidità sul conto corrente, scelta apparentemente priva di rischio ma che in realtà racchiude varie problematiche poco evidenti ma molto più impattanti rispetto alla diversificazione degli investimenti (vedi approfondimento).
ATTENZIONE ALLE COMMISSIONI E AI COSTI DI GESTIONE
Spesso i risparmiatori tralasciano i costi di gestione degli investimenti, in realtà scegliere la banca o l’intermediario sbagliato per investire può determinare commissioni anche di 4 o 5 volte superiori (per il medesimo investimento).
Molti istituti prevedono costi fissi annui solo per mantenere titoli in portafoglio e costi di compravendita che superano anche il punto percentuale mentre ci sono banche sul mercato che consentono di mantenere in portafoglio titoli senza costi fissi e con commissioni di compravendita inferiori allo 0,2%.
Questi costi erodono gran parte dei guadagni degli investimenti quindi è fondamentale scegliere l’intermediario corretto per gestire i risparmi e gli investimenti (approfondisci)
VEDI TUTTI GLI APPROFONDIMENTI SUGLI INVESTIMENTI (APPROFONDISCI)
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