GameStop: +2400% in pochi giorni ma gli investitori dovrebbero ignorare la speculazione con la seguente strategia

Comprereste un’utilitaria per un milione di dollari? Ovviamente nessuno (ma mai dire mai) farebbe un acquisto del genere. Eppure sui mercati finanziari spesso avvengono transazioni a prezzi assurdi, ovvero titoli di società paragonabili ad una utilitaria pagata a prezzi stratosferici.

Perchè sui mercati finanziari si creano eccessi di prezzo esagerati, mentre questo non avviene mai (o comunque non in modo così accentuato) nell’economia reale? In parte è dovuto ai tecnicismi di borsa (chiusura di posizioni ribassiste, a margine o regolamento di derivati a scadenza) ma spesso la causa è l’irrazionalità del mercato finanziario. Infatti è molto più semplice valorizzare un bene o un servizio reale rispetto ad un titolo finanziario e per questo molto spesso si creano valori incomprensibili che come sempre durano per un tempo limitato per poi ritornare ad un valore più realistico, lasciando con un pugno di mosche in mano chi ha speculato nel verso opposto al mercato.

Qui però è necessaria una precisazione, cioè dobbiamo differenziare tra bolle di mercato generalizzate (su tutto il mercato, su un indice particolare o su un settore) rispetto alle ampie variazioni di prezzo repentine di un singolo titolo finanziario, dovute a notizie più o meno veritiere o a posizioni di mercato di alcuni investitori in quel preciso momento su quel titolo.

Mentre una bolla di mercato generalizzata è creata dall’intero sistema che sull’euforia del momento tende ad accrescere il valore del mercato (o di un segmento di esso) grazie anche ad un’economia o a politiche monetarie in espansione, le variazioni anomale di prezzo su un singolo titolo possono anche essere dovute a movimenti di pochi investitori che stanno implementando una determinata strategia su un titolo, completamente slegata dal valore reale del titolo stesso (quindi in questi momenti i prezzi di un titolo si creano in modo totalmente casuale in base alle forze del mercato del momento, prezzi però completamente slegati dal valore reale e che quindi nel prosieguo tenderanno a stabilizzarsi in un senso o nell’altro).

Un’altra differenza è che una bolla finanziaria generalizzata (essendo creata dal complesso del mercato, dall’andamento economico e dalle politiche monetarie) è meno repentina (cioè si crea nel corso del tempo) quindi può anche durare anni prima di scoppiare, diversamente i movimenti anomali sui singoli titoli sono molto più ampi e più repentini (cioè hanno una durata molto minore nel corso del tempo con movimenti di prezzo molto più ampi).

Restando però nell’ambito della volatilità anomala dei prezzi di borsa sui singoli titoli finanziari (per quanto riguarda le bolle di mercato generalizzate abbiamo già scritto ampiamente in una pluralità di articoli), dobbiamo fare un’ulteriore diversificazione tra titoli ad alta capitalizzazione e titoli a bassa capitalizzazione:

  • i titoli ad elevata capitalizzazione (cioè che valgono centinaia di miliardi di dollari) con azionariato diviso tra una pluralità di azionisti è più difficile che subiscano queste variazioni anomale di prezzo, perchè per ottenere una volatilità simile sarebbe necessario che una pluralità molto ampia di investitori implementasse la medesima strategia sul titolo. Tuttavia anche i grandi titoli sono soggetti a movimentazioni anomale di prezzo, però questo è generalmente legato a notizie fortemente impattanti in modo positivo o negativo sul titolo stesso o sull’andamento generale del mercato (vedi caso azioni volkswagen del 2008).
  • i titoli a bassa capitalizzazione (soprattutto se valgono pochi miliardi di dollari) con azionariato diviso tra un numero limitato di azionisti è più facile che subiscano variazioni rilevanti di prezzo (con % difficilmente riscontrabili su titoli ad alta capitalizzazione), perchè appunto sono sufficienti un numero limitato di investitori che implementano un tipo di strategia per portare a variazioni di prezzo stratosferiche (variazioni che però generalmente rientrano nella normalità in breve tempo, creando forti perdite a chi voleva cavalcare l’anomalia ma alla fine si ritrova dalla parte opposta del mercato).

IL CASO GAMESTOP

Di seguito evidenziamo l’andamento del titolo GameStop negli ultimi giorni (clicca per allargare):

Dal grafico possiamo fare le seguenti considerazioni:

  • in pochi giorni il titolo ha registrato sia un rialzo del 2400%, sia ribassi del 70% in poco tempo
  • prima dei movimenti evidenziati, il titolo aveva un valore di 20 $ circa per azione da molto tempo e questo lo portava ad avere una capitalizzazione appena superiore ad 1 miliardo di $ (quindi per il mercato americano si tratta di un’azienda piccola)

In questi giorni si susseguono articoli che raccontano dei motivi che stanno causando questi movimenti completamente slegati dall’andamento del core business aziendale (posizioni ribassiste da chiudere, investitori che si organizzano sui social per acquistare il titolo, ecc ecc) ma il nostro punto di vista è il seguente: all’investitore evoluto non deve minimamente interessare la motivazione di questi movimenti anomali, esso deve investire sempre guardando i fondamentali e il medio periodo, acquistando solo ad un prezzo che ritiene corretto per il valore reale del titolo (o del mercato nel complesso).

Quindi come si deve comportare un investitore in questi casi?

Come abbiamo già evidenziato nella maggior parte degli articoli, un investitore deve creare un portafoglio diversificato guardando il medio lungo periodo (vedi migliori strumenti per investire) e volendo può riservare una minima parte del portafoglio (1 o 2% di patrimonio per ogni titolo) per diversificare su qualche azienda che ritiene possa avere un business che in futuro porti a incrementi esponenziali di fatturato e utile, titoli che generalmente hanno rialzi molto più consistenti rispetto alle aziende più consolidate in caso di andamento positivo del business, ma possono anche fallire annullando completamente il capitale iniziale.

Investire una quota limitata di patrimonio in piccoli titoli promettenti ha questo vantaggio matematico:

  • in caso di fallimento della società, la perdita sarebbe limitata alla quota di patrimonio riservata all’investimento in questi titoli (quindi una piccola percentuale del patrimonio)
  • in caso di rialzi, il guadagno sarebbe di X volte il capitale investito in questi titoli
  • quindi matematicamente, a fronte di una perdita massima di 100 (inerente alla quota di patrimonio riservata a questi titoli), abbiamo un ipotetico guadagno di X volte 100

Consapevole di questo un investitore evoluto potrebbe implementare un’attività di ricerca di piccole aziende con business promettenti, management di qualità, bilanci solidi e prezzo di mercato delle azioni non troppo elevato per cercare di ottenere un ritorno più elevato di X volte la media del mercato (vedi spiegazione matematica).

Seguendo questa modalità, ad un investitore non interessa se il titolo selezionato per il suo portafoglio in futuro sarà soggetto a speculazione o meno per i seguenti motivi:

  • in caso di fallimento dell’azienda e conseguente azzeramento del valore azionario, l’impatto sul portafoglio sarebbe limitato all’1 o 2% cioè trascurabile grazie alla diversificazione
  • analogamente in caso di crollo azionario dato da motivazioni speculative momentanee (quindi se il business aziendale e il bilancio rimangono solidi), l’investitore può tranquillamente mantenere la posizione o incrementarla leggermente per abbassare il prezzo dell’investimento e beneficiare del rimbalzo successivo
  • in caso di forte speculazione rialzista, l’investitore può liquidare la posizione con ingenti guadagni per poi reinvestire nel titolo in caso i prezzi tornino a valori interessanti, oppure può utilizzare la liquidità per altri investimenti in titoli o indici aventi prezzi più interessanti.

Con questa strategia, all’investitore evoluto non dovrebbe interessare minimamente la presenza di questi movimenti anomali di mercato in brevi periodi temporali (qualsiasi siano le motivazioni), perchè essi sono mitigati in una strategia di portafoglio più ampia che limita gli impatti delle perdite e consente di capitalizzare i guadagni.

Diversamente il trader che si fa trasportare dalle emozioni ed entra in questi titoli in base alla narrazione giornalistica o dei social, rischia perdite ingenti perchè non sta effettuando un ragionamento da investitore ma da scommettitore.


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