Azioni con dividendi % più elevati: aggiornato a inizio 2024

Prima di evidenziare i dividendi % più elevati previsti per il 2024, ricordiamo che investire in un singolo titolo può portare alla perdita totale dell’investimento in caso di fallimento o ad una perdita non più recuperabile, per questo è fondamentale creare un portafoglio diversificato che porta a risultati positivi nel medio periodo.

Una possibilità storica che si è presentata nell’ultimo anno è quella di sfruttare l’aumento dei tassi di interesse delle obbligazioni per creare un portafoglio anche azionario che consente con ragionevole certezza un guadagno nel medio periodo, ampiamente superiore ai conti deposito (clicca e scorri la pagina per visualizzare l’andamento dei vari portafogli: quelli più prudenti comprendono la quasi totalità di bond senior con brevi scadenze per intercettare i tassi attuali a basso rischio, quelli intermedi comprendono bond con scadenze più lunghe aventi tassi elevati per più anni + una quota azionaria, fino ad arrivare a quelli più rischiosi con la parte rilevante azionaria).

Visti gli ampi rialzi sia dei titoli azionari degli ultimi anni, sia dei tassi di interesse che abbassano il valore dei bond già emessi e che quindi ne aumentano il rendimento futuro a scadenza (ovvero possono essere comprati a sconto per intercettare il recupero delle quotazioni negli anni successivi verso la scadenza), oltre al fatto di poter acquistare anche nuovi bond con cedole elevate, consigliamo di selezionare un portafoglio con una componente obbligazionaria maggiore. Questo, in caso di crollo azionario, consente di tutelare il portafoglio stesso perchè la parte obbligazionaria coprirà i rischi azionari e consentirà di poter spostare il portafoglio verso una maggiore componente azionaria comprata sconto; viceversa se i rialzi continueranno consentirà di intercettare sia i rialzi azionari, sia la crescita dei bond per le attuali cedole elevate e il recupero delle quotazioni a scadenza dei bond stessi.

Di seguito spieghiamo in dettaglio questo tipo di gestione:

COME SFRUTTARE LA PROTEZIONE E I GUADAGNI DELLE OBBLIGAZIONI PER CREARE UN PORTAFOGLIO DI INVESTIMENTO GARANTITO
Il vantaggio delle obbligazioni è la restituzione totale del capitale investito inizialmente a scadenza (salvo fallimenti che per titoli senior è fortemente improbabile), il fatto che la restituzione è sempre a 100 (cioè il 100%) e la presenza di cedole pagate durante la vita del titolo ci consente di utilizzare questi preziosi strumenti per costruire un portafoglio a basso rischio / alto rendimento anche con componente azionaria.

Per esempio, se acquistiamo alcune obbligazioni di emittenti differenti (per diversificare il rischio) con costo medio sul mercato di 80 e scadenza media 10 anni, sappiamo preventivamente che attualmente il nostro esborso è 80 ma che tra 10 anni la restituzione sarà 100 (clicca per approfondire il funzionamento). Quindi possiamo sfruttare il 20 di differenza risparmiato in fase di acquisto da poter investire nella componente azionaria che in un decennio dovrebbe portare a ritorni interessanti (soprattutto ora che è possibile acquistarla a sconto), sapendo comunque che questo 20 ci verrà restituito alla scadenza delle obbligazioni e che quindi il nostro capitale iniziale dovrebbe essere garantito, anche se la componente azionaria dovesse improbabilmente azzerarsi.

Esempio utilizzando 100 mila euro iniziali

acquisto mix obbligazionario scadenza 10 anni a prezzo medio di 80 –> esborso iniziale 80 mila euro (risparmio 20 mila euro)
acquisto ETF azionario globale utilizzando i 20 mila euro
a scadenza: rimborso mix obbligazionario di 100 mila euro (valore nominale a scadenza) + risultato andamento componente azionaria (anche se 0 il capitale iniziale è tutelato dal guadagno della parte obbligazionaria) + cedole pagate dalle obbligazioni durante gli anni
E’ anche possibile acquistare obbligazioni che hanno un valore nominale a 100 (in questo caso a scadenza non avremmo guadagni sulla differenza di prezzo) ma che pagano cedole elevate durante la vita del titolo e investire tali cedole in componente azionaria creando un PAC. Anche in questo caso il capitale iniziale a scadenza sarebbe tutelato per la restituzione del 100 nominale, mentre le cedole sarebbero utilizzate per la parte azionaria.

Tutto questo è reso possibile dall’aumento repentino dei tassi di interesse sul mercato che sta avvenendo in questo periodo, l’aumento dei tassi ha fatto crollare il prezzo dei bond sul mercato presenti nei vari portafogli che ora sono ricchi di titoli sotto 100 e quindi offrono l’occasione di acquistarli a sconto ed ottenere il guadagno man mano che le obbligazioni andranno a scadenza nel tempo.

Come possiamo vedere la componente obbligazionaria ci consente di impostare un portafoglio con un rischio prestabilito e con una ragionevole tutela del capitale iniziale a scadenza, potendo anche sfruttare gli interessi delle cedole spostandoli sulla componente azionaria che nel medio periodo ha sempre portato ottimi risultati (soprattutto ora che i titoli azionari sono acquistabili a sconto):

  • portafogli rischio minimo: con l’aumento dei tassi di interesse (e il relativo crollo del prezzo delle obbligazioni) è possibile acquistare a sconto un portafoglio obbligazionario diversificato globale tra tasso fisso e variabile che può portare a ottimi ritorni nel medio periodo (avendo in pancia strumenti con titoli più economici con tassi positivi a scadenza).
  • portafogli rischio medio: sfruttare il crollo dell’azionario per investire a sconto in un portafoglio bilanciato globale tra obbligazioni e azioni (strategia indicata in precedenza).
  • portafogli rischio elevato prettamente azionari: sfruttare l’incremento azionario del lungo periodo, in questo caso non si ha la protezione della componente obbligazionaria nel medio periodo in caso di ribassi.

Come già evidenziato più volte nei vari articoli è fondamentale investire limitando i costi (vedi migliori a basso costo): generalmente le banche tradizionali, i promotori finanziari e le banche di investimento propongono prodotti con commissioni di ingresso e di uscita dagli investimenti che mediamente sono intorno al 2/3% (con punte anche intorno al 5%) e costi di gestione annui del 2/3%, oltre ad “obbligare” l’investitore a mantenere l’investimento per X anni, pena ulteriori costi. Anche volendo acquistare titoli in autonomia con banche tradizionali, promotori finanziari e banche di investimento, oltre ad un costo fisso annuo per la custodia dei titoli, la compravendita dei titoli stessi ha una commissione superiore all’1%. Detto questo è fondamentale selezionare intermediati con i costi annui minori possibili e senza commissioni di ingresso/uscita, spesso i ritorni negativi degli investimenti non sono dovuti all’andamento del mercato ma ai costi dei prodotti di investimento tradizionali e alla loro discutibile gestione, essi puntano più che altro a remunerare la filiera commerciale che riesce a vendere i prodotti e trascura la gestione degli investimenti: sommando le commissioni di gestione annue, quelle di ingresso, le penalizzazioni in caso di vendita o variazione dell’investimento, in 10 anni si può arrivare a pagare anche il 30% di commissioni sul totale dell’investimento (con una zavorra simile il guadagno è certo per l’intermediario ma non per l’investitore che rischia il proprio patrimonio per il guadagno di terzi).

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MAGGIORI DIVIDENDI FTSE MIB IN BASE AI PREZZI DI BORSA DI INIZIO 2024 (clicca su tabella per allargare)

Ricordiamo che il dividendo deve essere approvato ogni anno dalle società e una volta stabilito il valore, esso rimane fisso per l’anno considerato mentre il suo valore % varia con il prezzo del titolo in borsa quindi dipende dal prezzo di acquisto (cioè il valore % del dividendo rispetto al prezzo del titolo varia in ogni istante in base alla variazione del prezzo del titolo stesso) quindi la % di dividendo percepito dall’azionista deve essere calcolata sul prezzo di acquisto del titolo:

IL VALORE % DEL DIVIDENDO SI CALCOLA CON LA SEGUENTE FORMULA:

  • % DIVIDENDO = (VALORE DIVIDENDO / PREZZO ACQUISTO TITOLO) x 100
  • per chi acquista il titolo dopo un calo del prezzo: la % del dividendo aumenta rispetto al prezzo di acquisto
  • per chi acquista il titolo dopo un aumento del prezzo: la % del dividendo diminuisce rispetto al prezzo di acquisto

IN EVIDENZA

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