Exchange-traded fund
Chi investe nei mercati dal 2009 (cioè dall’inizio delle politiche espansive della fed, dopo il crollo dei mercati dovuto ai mutui, vedi articolo) ha visto crescere in modo consistente il proprio risparmio.
Infatti se tralasciamo la zona meridionale dell’europa (vedi articolo), tutto il resto del mondo stà crescendo a ritmi sostenuti da anni e chi ha investito a livello globale su tutte le asset class di investimento ha avuto ritorni considerevoli.
Se infatti guardiamo il grafico “msci world” (che possiamo ritenere il grafico della crescita globale) possiamo vedere che si trova ai massimi storici avendo già superato i picchi pre crisi del 2007.
L’indice msci world dal 2000 in dollari è la linea blu, quella verde riguarda i mercati emergenti.
Analogo è l’andamento delle obbligazioni globali il cui valore stà crescendo ininterrottamente dal 2007 schiacciando i rendimenti verso il basso (tralasciando la parentesi dello spread dei paesi del sud europa, problema rientrato dopo l’intervento della bce, vedi articolo). Da notare che quello che stà accadendo sulle obbligazioni globali non ha precedenti, con rendimenti tendenti a zero (portati a questo livello artificiosamente dalle banche centrali per risolvere la crisi debitoria mondiale) che in molti casi non rispecchiano il rischio reale con serie possibilità di bolle speculative sul mercato del debito (ma questo merita una trattazione a parte).
In uno scenario di questo tipo chi ha diversificato il proprio investimento a livello globale ha già recuperato ampiamente le perdite del 2007 con guadagni anche a doppia cifra (o tripla nel caso di ingresso post crisi) mentre chi ha limitato l’investimento all’italia si trova ancora con perdite rilevanti.
Nel grafico la differenza di andamento tra l’ s&p 500 americano e l’indice ftse mib italiano
ETF
In un mercato di questo tipo o il singolo investitore è in grado di investire direttamente nel mercati esteri tramite piattaforme di investimento e seguire giornalmente i propri investimenti, oppure può utilizzare gli etf (exchange-traded fund) che sono dei fondi quotati in ogni borsa valori (quindi anche alla borsa di milano) che permettono di investire in ogni mercato del mondo comprando gli etf sulla borsa del proprio paese.
Gli etf però sono fondi passivi e cioè replicano fedelmente l’indice che rappresentano; tralasciando quelli a leva se un etf investe sul dow jones esso seguirà fedelmente l’indice di riferimento e così per tutti gli altri, analogo per gli etc (exchange-traded commodity) che seguono il prezzo di oro, petrolio, ecc o per gli etf sulle obbligazioni di un paese o di un’area.
Quindi per creare un portafoglio bilanciato usando gli etf bisogna essere in grado di comprare più etf in modo da creare un fondo personale bilanciato.
FONDI E SICAV
Molte persone non sono in grado o non hanno la voglia ne il tempo necessario per queste attività e quindi delegano a fondi o sicav bilanciate o flessibili la gestione del risparmio in modo che sia il gestore a creare un portafoglio bilanciato lavorando per il cliente ma questo ovviamente ha un costo da retrocedere al gestore (che in media si aggira intorno all’1,5% anche se per quanto riguarda i migliori gestori sono costi ampiamente sostenibili visti gli ottimi ritorni).
Per chi fosse interessato a verificare il fondo migliore per le proprie esigenze e per confrontare le performance dei vari gestori il sito migliore è sicuramente
MORNINGSTAR
ETF ATTIVI
Da poco a piazza affari è quotato il primo etf con gestione attiva (il primo di una serie di etf attivi destinati a fare il loro ingresso in borsa e negoziabili come una singola azione).
La peculiarità di questo etf (e di quelli a venire) è quella di avere una gestione globale bilanciata e gestita a livello quantitativo (cioè matematico) della liquidità che viene investita in base agli indicatori di mercato, mantenendo un costo di gestione più basso della metà rispetto ai fondi classici.
Quindi la differenza sostanziale con i fondi è che questi (oltre alle commissioni più elevate) si basano anche sull’intuizione del gestore che se bravo può creare valore aggiunto (e viceversa) mentre gli etf attivi si basano solo su indicatori matematici e il portafoglio viene investito di conseguenza con costi di gestione dimezzati.
Il primo etf attivo quotato a piazza affari è il seguente
UBS MAP BALANCED 7 UCITS ETF
Si tratta di una strategia “rules based” denominata “Multi Asset Portfolio” «MAP» che ha per oggetto tre principali classi d’investimento: Azionario, commodities ed obbligazionario. L’allocazione tra le diverse classi di attivi è aggiustata dal gestore delegato in modo tale da mantenere la volatilità annua del portafoglio intorno al 7% (volatilità target).
A tal fine, l’esposizione dell’ETF alle componenti (complessivamente il “Portafoglio”) viene ridotta ovvero aumentata, su base giornaliera, ogni volta che la volatilità della strategia risulti superiore ovvero inferiore alla volatilità target. Tali aumenti o diminuzioni dell’esposizione vengono principalmente attuati attraverso l’incremento o il decremento della leva a livello del Portafoglio nel limite massimo del 200%.
I costituenti del Portafoglio e i loro pesi massimi e minimi sono predeterminati e nell’ambito di tali limiti il gestore definisce l’allocazione degli attivi.
– Azioni (S&P 500 index e Euro Stoxx 50 index equiponderati) fino al 40%
– Materie prime (UBS Bloomberg CMCI Composite Index) fino al 35%
– Obbligazioni (Titoli di stato del governo Americano a 5 e 10 anni, e titoli di stato del governo Tedesco a 5 e 10 anni equiponderati) fino all’80%
Quest’articolo non è sollecitazione al risparmio ma divulgazione di informazione finanziaria per rendere consapevole l’investitore delle varie possibilità di investimento
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