Cosa sono le azioni (equity)

Per chi non segue i mercati finanziari, spesso risulta complicato capire la differenza tra azioni, obbligazioni e derivati finanziari (che sono le tre tipologie di titoli più importanti che formano i mercati finanziari globali).

Le azioni (o equity in inglese) sono i titoli che definiscono la “proprietà” di una società, ovvero chi acquista e possiede delle azioni è il proprietario dell’azienda stessa (per la quota parte di azioni possedute).

– Per acquistare azioni di società quotate nelle più importanti borse mondiali bastano pochi minuti ed è sufficiente impartire un ordine tramite un intermediario (generalmente la propria banca o sim) utilizzando la sezione investimenti dell’home banking (attiva se si stipula un contratto di deposito titoli). Per chi è interessato ad approfondire come si investe in borsa (vedi approfondimento).

– Se la proprietà di un’azienda è suddivisa in 1 milione di azioni e un azionista possiede 1000 azioni, esso possiede (cioè è proprietario) dello 0,1% della società (1000/1mln*100).

– Chi possiede il 50%+1 di azioni è l’azionista di maggioranza assoluta dell’azienda e ne controlla l’operato (a parte le aziende soggette a golden share). In questo caso la società anche se quotata in borsa non è scalabile da altri azionisti perchè sul mercato è possibile comprare solo la minoranza della società.

– Se l’azienda è ad azionariato diffuso e nessuno possiede il 50%+1 delle azioni, chi possiede la maggior parte di azioni ha la maggioranza relativa ma per prendere decisioni deve necessariamente ottenere i voti di altri azionisti per arrivare alla maggioranza assoluta. In questa situazione se la società è quotata è scalabile da altri azionisti che potrebbero comprare in borsa il 50%+1 delle azioni

– Tralasciando alcune tipologie di azioni, per le azioni ordinarie ogni azionista ha il diritto di partecipare all’assemblea e ha votare sulle decisioni aziendali (compresa la scelta del CDA), oltre che a percepire gli utili aziendali grazie ai dividendi proposti dal CDA ed approvati dall’assemblea stessa. Ovviamente ad ogni azione posseduta corrisponde un voto e una quota del dividendo quindi il peso del voto e del dividendo dipende dalla quota parte di azioni possedute sul totale di quelle in circolazione

– il valore di un’azione non è stabilito a tavolino ma dipende dal mercato: questo significa che ogni giorno in borsa ci sono investitori che inseriscono ordini di acquisto di un titolo ad un determinato prezzo che sono disposti a pagare per l’acquisto e di contro ci sono investitori che vogliono vendere il titolo stesso che a loro volta inseriscono ordini di vendita del titolo ad un determinato prezzo a cui sono disposti a vendere. Ovviamente il compratore cercherà di spendere il meno possibile per l’acquisto ed il venditore di guadagnare il più possibile, quando le proposte di acquisto/vendita collimano avviene la transazione e quello è il valore dell’azione sul mercato in quel momento.
Detto questo è facile intuire che quando il numero di compratori supera quello dei venditori un titolo sale (generalmente quando le aspettative sono positive), mentre quando i venditori superano i compratori il titolo scende (quando le aspettative sono negative). Quando la differenza tra compratori e venditori è molto marcata la variazione di prezzo a rialzo o a ribasso di un titolo è molto forte (anche nel giro di pochi minuti).

– quindi il valore di un’azione più andare da 0 (se un’azienda fallisce) all’infinito (se un’azienda continua a migliorare il suo operato e il mercato nel complesso è positivo). Questo è appunto il vantaggio/svantaggio dell’investimento azionario dove a fronte di una perdita totale dell’investimento, è possibile un guadagno illimitato (vedi rendimento composto).
Da qui si evince l’importanza dell’investimento azionario a livello matematico: infatti investendo in un’azione un importo X, la perdita massima è limitata ad X mentre il guadagno può essere illimitato (cioè n volte X).

IL FONDAMENTALE CONCETTO DELLA DIVERSIFICAZIONE

Sempre a livello matematico è fondamentale la diversificazione:

  • utilizzare tutto il patrimonio per comprare un singolo titolo è una scommessa e non un investimento: infatti a fronte di un possibile guadagno di n volte il capitale iniziale è anche possibile la perdita totale del capitale in caso di fallimento dell’azienda.
  • diversificando su una pluralità di titoli invece il guadagno nel medio periodo è certo (salvo il fallimento del sistema capitalista globale): infatti al netto di fallimenti e cali finanziari, il valore medio delle aziende globali nella storia sale sempre.
  • A livello matematico possiamo fare questa micro analisi: avendo un patrimonio di 10 mila euro diviso su 10 titoli (1000 euro ciascuno), anche in caso di crollo o fallimento di 2 o 3 aziende (cioè una perdita di 2 o 3 mila euro) abbiamo la possibilità di aumentare il capitale anche di n volte sfruttando la crescita degli altri titoli rimanenti (già il solo raddoppio delle quotazioni dei 7 titoli rimanenti porterebbe ad un capitale totale di 7000*2=14mila euro e non è inusuale per titoli ciclici anche triplicare o quadruplicare

 


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