Strumenti per guadagnare sui ribassi e perchè con queste strategie le perdite possono essere illimitate

Prima di entrare nel dettaglio di tutte le modalità e degli strumenti utilizzabili per guadagnare sul crollo dei mercati, evidenziamo che questo tipo di attività è altamente speculativa e può portare alla perdita di tutto il capitale in breve tempo.

Creare posizioni ribassiste (definite short) deve essere utilizzato per:

  • attenuare l’impatto dei crolli all’interno di un portafoglio diversificato
  • speculazione di breve periodo
  • l’attività ribassista deve avere un arco temporale finito perchè matematicamente i crolli sono limitati nel tempo ed hanno un margine finito (un titolo non può andare sottozero), mentre i rialzi possono essere illimitati e quindi la posizione rialzista può essere mantenuta a vita come investimento

VENDITE ALLO SCOPERTO (SHORT SELLING)

Per chi non si occupa di finanza è un concetto inizialmente difficile da comprendere perchè parte dal presupposto di vendere un titolo che non si possiede, prendendolo in prestito dal mercato e che quindi deve essere restituito (con anche degli interessi).

Mentre la modalità di guadagno a rialzo (definita long) è abbastanza chiara perchè è un concetto logicamente semplice (se compro qualcosa e la rivendo successivamente ad un prezzo più elevato ho un guadagno), per comprendere lo short dobbiamo affidarci alla matematica: invece di comprare un titolo per poi venderlo dobbiamo ribaltare il paradigma e cioè capire cosa succede se prima si vende un titolo preso in prestito per poi restituirlo in futuro ricomprandolo.
ESEMPIO:

SITUAZIONE INIZIALE

  • portafoglio = nessun titolo (vuoto)
  • liquidità = 0 (niente denaro)
  • nei casi reali per poter prendere in prestito dei titoli è necessario avere della liquidità sia per gli interessi da pagare sul prestito dei titoli, sia per un margine di garanzia richiesto dalla banca per queste attività di investimento in caso di perdita, tuttavia per semplicità e per capire il funzionamento dello short selling tralasciamo queste questioni.

VENDO 100 TITOLI X ALLO SCOPERTO A 10 EURO OGNUNO

  • portafoglio = -100 titoli X (presi in prestito e da restituire perchè sono a debito)
  • liquidità = +1000 euro (vendita dei 100 titoli x 10 euro ognuno)

COSA PUO’ SUCCEDERE

IL TITOLO X SCENDE A 6 EURO E COMPRO 100 TITOLI PER LA RESTITUZIONE

  • portafoglio = nessun titolo (- 100 titoli in prestito + 100 titoli comprati a mercato e restituiti = 0)
  • liquidità = + 400 euro (+ 1000 euro vendita precedente – 600 euro acquisto attuale)
  • come possiamo vedere il nostro debito in titoli è stato estinto con la restituzione di essi dopo essere stati comprati, con questa attività abbiamo guadagnato 400 euro dal crollo del titolo avendolo venduto quando aveva un valore maggiore per poi ricomprarlo ad un prezzo minore per chiudere la posizione (prima di questa attività la nostra liquidità era 0)

IL TITOLO X SALE A 14 EURO E COMPRO 100 TITOLI PER LA RESTITUZIONE

  • portafoglio = nessun titolo (- 100 titoli in prestito + 100 titoli comprati a mercato e restituiti = 0)
  • liquidità = – 400 euro (+ 1000 euro vendita precedente – 1400 euro acquisto attuale)
  • come possiamo vedere il nostro debito in titoli è stato estinto con la restituzione di essi dopo essere stati comprati, con questa attività però abbiamo perso 400 euro dal rialzo del titolo avendolo venduto quando aveva un valore minore per poi ricomprarlo ad un prezzo maggiore per chiudere la posizione (prima di questa attività la nostra liquidità era 0)

CASI ESTREMI PER VEDERE I LIMITI DELLE VENDITE ALLO SCOPERTO (partendo sempre dalla situazione precedente)

IL TITOLO X SCENDE A 0 EURO E COMPRO 100 TITOLI PER CHIUDERE POSIZIONE

  • portafoglio = nessun titolo (- 100 titoli a prestito + 100 titoli comprati a mercato e restituiti = 0)
  • liquidità = + 1000 euro (+ 1000 euro vendita precedente – 0 euro acquisto attuale)
  • come possiamo vedere il nostro debito in titoli è stato estinto con la restituzione di essi dopo essere stati comprati, con questa attività abbiamo guadagnato 1000 euro dal crollo del titolo ma non possiamo andare oltre questo guadagno perchè un titolo non può andare sotto zero. Il guadagno poteva essere ovviamente maggiore se avessimo venduto più titoli allo scoperto (con anche maggiore rischio) ma in ogni caso il guadagno massimo è limitato dal fatto che il crollo di un titolo è fino a 0 e non oltre.

IL TITOLO X CONTINUA A SALIRE E COMPRO 100 TITOLI PER CHIUDERE POSIZIONE

  • portafoglio = nessun titolo (- 100 titoli a prestito + 100 titoli comprati a mercato e restituiti = 0)
  • liquidità = – INFINITO euro (+ 1000 euro vendita precedente – INFINITO euro acquisto attuale)
  • come possiamo vedere il nostro debito in titoli è stato estinto con la restituzione di essi dopo essere stati comprati, con questa attività però subiamo il rischio di perdita infinita perchè un titolo non ha limiti di rialzo e può crescere illimitatamente (nella realtà la banca ci chiude la posizione d’ufficio se la liquidità non è più sufficiente a garantire il margine di garanzia)

IN CONCLUSIONE

INVESTENDO A RIALZO (LONG)

  • le possibilità di guadagno sono illimitate (un titolo può salire all’infinito e quindi è possibile guadagnare X volte il capitale iniziale) mentre le perdite sono limitate al capitale investito (attenzione, questo vuol comunque dire che tutto il capitale investito in un titolo può essere perso ma che quello è il limite massimo). Numericamente se investo 1000 euro la perdita massima può essere appunto di 1000 euro ma il guadagno può anche arrivare a molte migliaia di euro negli anni sfruttando il rendimento composto (vedi approfondimento).

INVESTENDO A RIBASSO (SHORT)

  • in questo caso la matematica ribalta il concetto quindi le possibilità di perdita sono illimitate (un titolo può salire all’infinito e quindi è possibile perdere X volte il capitale iniziale perchè noi stiamo investendo in modo opposto) mentre i guadagni sono limitati al capitale investito. Numericamente se investo 1000 euro a ribasso, il guadagno massimo può essere appunto di 1000 euro ma la perdita può anche arrivare a molte migliaia di euro negli anni perchè mi trovo in posizione inversa rispetto al rendimento composto tipico del movimento rialzista.

Come abbiamo visto l’investimento a ribasso comporta più rischi che opportunità, per questo va usato solo per brevi periodi e magari all’interno di un portafoglio strutturato per limitare il rischio in fasi avverse, essendo consapevoli che sbagliando il timing delle operazioni si rischia di ampliare le perdite.

E’ possibile investire a ribasso anche con altri strumenti:

ETF SHORT

Inizialmente facciamo una precisazione, l’insieme di questi prodotti in realtà si chiama ETP (Exchange Traded Product), gli ETF sono solo una parte di questi prodotti ma erroneamente ormai quando si parla di ETF si considerano tutti gli ETP, anche se in realtà alcuni sono ETC, ETN, ecc.

Gli ETF replicano una pluralità di indici e materie prime (approfondisci) ed esistono anche ETF che replicano inversamente (cioè short) gli indici e materie prime (cioè si muovo in modo uguale e contrario all’indice di riferimento, cioè se l’indice di riferimento scende del 5%, l’etf short sale del 5% e viceversa). Inoltre esistono anche ETF short in leva che replicano in modo inverso di X volte l’andamento dell’indice (se per esempio un indice crolla del 5%, un etf short leva 5 replica di 5 volte in modo inverso tale indice e quindi avrebbe un guadagno del 25% e viceversa).

Inutile sottolineare la rischiosità di questi prodotti, soprattutto quelli in leva finanziaria nel caso il mercato si muovesse a rialzo (le perdite sarebbero ingenti in pochi giorni). Quello che invece non viene considerato dagli investitori è che questi prodotti replicano (in modo inverso) gli indici solo nel breve periodo (sono nati per speculazione intraday o massimo per posizioni settimanali se il trend è definito), tuttavia nel lungo periodo questi prodotti non replicano l’inverso dell’indice ma continuano a perdere valore a prescindere dall’andamento del mercato stesso a causa del loro sistema di ricalcolo del NAV, quindi devono essere usati solo per brevi periodi perchè nel lungo periodo la sola certezza è di perdere tutto il capitale a prescindere dall’andamento del mercato (mentre lo short selling sui titoli visto in precedenza segue fedelmente l’andamento del mercato).

DERIVATI

Gli altri strumenti che consentono di guadagnare a ribasso sono i derivati (vedi cosa sono) e quelli più utilizzati sono i future, le opzioni e in misura minore i certificates.
Tralasciano i certificates il cui funzionamento è simile a quello già analizzato degli ETF short, facciamo una piccola analisi dei future e opzioni anche se sono maggiormente trattati in altri articoli inerenti ai derivati.

FUTURE
Il future è un contratto tra due parti che si impegnano a scambiarsi un determinato titolo o materia prima ad una data futura ad un prezzo stabilito oggi. Detto ciò:

  • chi acquista un future ha una posizione rialzista sul titolo (long), in pratica è come acquistare direttamente il titolo con la sola differenza che non è necessario l’esborso immediato perchè il contratto sarà regolato in futuro (al prezzo stabilito oggi). La banca blocca solo un margine di garanzia a tutela di eventuali perdite.
  • chi vende un future ha una posizione ribassista sul titolo (short), in pratica è come vendere allo scoperto il titolo con la sola differenza che non è necessario richiedere i titoli in prestito per la vendita perchè il contratto sarà regolato in futuro (al prezzo stabilito oggi) e non si otterrà la liquidità immediata dovuta alla vendita dei titoli allo scoperto perchè appunto il contratto è regolato successivamente. Anche in questo caso la banca blocca il margine di garanzia a tutela di eventuali perdite.

Il concetto di guadagni limitati e perdita infinita per chi vende un future è analogo a chi vende allo scoperto un titolo (e viceversa per chi è nella posizione long).

L’utilizzo dei future al posto dell’acquisto diretto dei titoli o delle vendite allo scoperto serve a:

  • avere una posizione sugli indici e materie prime (tralasciando gli etf non è possibile comprare un indice e anche l’acquisto diretto di una materia prima comporterebbe problemi logistici), con i future è possibile definire un valore economico per gli indici e per le materie prime e regolare la differenza di prezzo a scadenza (se l’indice sale guadagna l’acquirente del future, se scende guadagna il venditore)
  • i future sono quotati e quindi possono esse compravenduti in ogni momento senza essere portati a scadenza, ottenendo un guadagno o una perdita in base al nostro posizionamento rispetto all’andamento del sottostante
  • i future non necessitano di avere tutto il capitale del contratto nel momento in cui viene stipulato proprio perchè il contratto stesso verrà regolato in futuro, quindi è possibile aprire una posizione molto più ampia rispetto al capitale in nostro possesso (leva finanziaria). Attenzione che in questo caso sia i guadagni che le perdite seguono comunque l’importo del contratto stipulato e se il nostro capitale non è più sufficiente a garantire il margine di garanzia dovuto alla perdita, la banche chiuderà la posizione d’ufficio (approfondisci)
  • il mercato dei future segue orari molto più ampi rispetto ai mercati dei titoli

OPZIONI
Le opzioni sono lo strumento più particolare di tutti perchè è possibile investire a ribasso (e a rialzo) stabilendo in principio una perdita massima oltre la quale non si può andare che è il premio pagato inizialmente (questo vale per gli acquirenti delle opzioni e non per i venditori la cui perdita può essere illimitata). Vista la particolarità e l’utilità di questo strumento (molto complesso che consente una pluralità di strategie) abbiamo creato un articolo a parte (clicca per approfondire).

DIFFERENZA TRA INVESTIMENTO E SPECULAZIONE

INVESTIMENTO
Chi acquista un titolo azionario diventa proprietario della quota parte di azienda acquistata, chi acquista un’obbligazione acquisisce un credito verso l’emittente (azienda o stato) che ha emesso il bond, chi acquista un ETF (con sottostante fisico, cioè che compra titoli sul mercato e non derivati) acquisisce tutte le quote parti di titoli inseriti nell’etf stesso.
In tutti questi casi si può parlare di investimento.

SPECULAZIONE
Chi vende allo scoperto dei titoli o compravende derivati non è proprietario di nulla ma stipula solo un contratto con una controparte e quindi queste attività possono essere annoverate nel campo della speculazione (anche se alcune strategie possono essere utili per tutelare il patrimonio ma non sono in se un investimento).

MANUALE PER L’INVESTITORE CHE VUOLE SFRUTTARE I CROLLI DEI MERCATI PER INVESTIMENTI DI LUNGO PERIODO (CLICCA PER APPROFONDIRE)


IN EVIDENZA

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