Bomba finanziaria pronta ad esplodere…

Le conseguenze del quantitative easing, ovvero la creazione indiscriminata di denaro tramite le banche centrali per compare titoli di stato (ovvero debito pubblico) sul mercato, aumentando a dismisura sia il debito degli stati che la liquidità in circolazione, sta generando una bomba finanziaria globale (vedi approfondimento).
Questa droga finanziaria ha creato un’imponente bolla finanziaria sia sui titoli azionari che obbligazionari (molti tassi sono addirittura negativi) ma anche sulla liquidità in circolazione.

Il nuovo denaro immesso dalle banche centrali nel sistema (che ormai è rappresentato da bit sui server) è stato utilizzato per comprare debito pubblico, raddoppiandolo in quasi tutto il globo in pochi anni portando il rapporto debito/pil globale oltre il 100%, il che significa che la crescita reale non segue in nessun modo l’indebitamento globale, diversamente con una crescita reale (e non basata su bonus di spesa pubblica a debito) il rapporto debito/pil calerebbe (perchè il PIL a denominatore in aumento maggiore rispetto al debito a numeratore diminuirebbe il rapporto, questa sarebbe crescita reale ma attualmente è l’opposto con un debito globale in crescita nettamente maggiore rispetto al PIL).
Inoltre, come abbiamo detto, tutto questo è stato gestito aumentando a dismisura la liquidità nel sistema che attualmente sta rimanendo confinata sui mercati (creando appunto la bolla di cui abbiamo parlato), ma cosa succederà all’inflazione (cioè ai prezzi) quando questa liquidità uscirà dal mercato per finire nell’economia reale?

Inoltre questi acquisti di debito pilotati centralmente abbassano artificiosamente i tassi di interesse sul debito stesso che è sì un dato positivo se lo vediamo dal punto di vista della spesa pubblica per gli interessi più bassi, ma è fortemente negativo perchè l’abbassamento artificiale dei tassi maschera una bolla spaventosa che si stà creando sul mercato dei bond.

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il grafico evidenzia la nuova moneta creata dalla banca centrale americana per acquistare debito pubblico americano, alimentando una bolla finanziaria molto pericolosa. Ad oggi il qe della fed è terminato ma la nuova liquidità si trova tutt’ora sui mercati, senza contare che tutte le altre banche centrali occidentali sono ad oggi impegnate nella prosecuzione di questi programmi, aumentando ulteriormente la liquidità globale con scarsi risultati sul fronte della crescita e forti distorsioni sul mercato delle obbligazioni che evidenziano tassi negativi (ovvero per prestiti a breve l’investitore deve “pagare interessi” per prestare denaro, un vero e proprio ossimoro finanziario che non può continuare).

il grafico rappresenta la bolla finanziaria sul debito americano creata dalla fed, in meno di un decennio il rapporto debito / pil americano è quasi raddoppiato dal 60% al 100%.

debito pubblico americano

il grafico evidenzia il debito pubblico in valore assoluto degli stati uniti, raddoppiato dal 2008 ad oggi da 8 mila miliardi di dollari a oltre 18 mila miliardi. In pratica l’attuale amministrazione statunitense ha creato lo stesso debito fatto dagli stati uniti dalla loro nascita fino all’amministrazione precedente in oltre 200 anni.

bolla dei mercati azionari in pochi anni per le politiche precedenti

il grafico evidenzia il rischio bolla sui tassi di interesse del debito pubblico americano (e globale), tenuti artificiosamente bassi dalle politiche delle banche centrali (gli acquisti dei titoli di stato sul mercato da parte delle banche centrali, abbassano il tasso di interesse). Un rialzo repentino dei tassi per una fine obbligata dei qe a causa di una futura inflazione, potrebbe portare a forti problemi sull’economia reale e sul debito pubblico.


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