Esploderà la bolla speculativa creata dalle banche centrali? Come gestire gli investimenti

Le conseguenze del quantitative easing, ovvero creare denaro virtuale dal nulla tramite le banche centrali per acquistare titoli di stato sui mercati, cioè aumentare il debito pubblico globale per creare artificiosamente crescita fittizia nel breve periodo causando forti squilibri nel lungo (vedi approfondimento) ha generato una bolla speculativa globale sui mercati obbligazionari e azionari (vedi approfondimento).

DI SEGUITO IL DENARO CREATO DALLE MAGGIORI BANCHE CENTRALI GLOBALI

 

 

Andamento completo del debito/PIL degli stati negli ultimi anni

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
GERMANIA 64 65 73 80 78 79 77 75 71
BELGIO 87 92 99 99 102 104 104 106 107
ITALIA 100 102 112 115 116 123 128 132 133
AUSTRIA 65 68 80 82 82 81 81 84 87
CANADA 67 71 83 84 85 88 88 88 90
GIAPPONE 183 192 210 215 230 236 242 246 246
OLANDA 45 58 61 59 61 66 68 68 68
FRANCIA 64 68 79 81 85 89 92 95 97
USA 64 73 86 95 99 102 105 105 105
PORTOGALLO 68 72 83 96 111 126 130 130 128
GRECIA 103 109 126 146 171 156 175 177 197
UK 44 52 66 76 82 86 87 89 89
SPAGNA 35 40 53 60 69 84 92 98 99
IRLANDA 24 42 62 87 109 120 120 107 100

Variazione crescita debito/PIL dal 2007 al 2015

Da sottolineare che la banca centrale americana ha terminato le politiche “espansive” (vedi approfondimento) che però rimangono attive in molte aree del globo (anche la banca centrale europea ha diminuito l’entità del quantitative easing che però è ancora attivo).

Detto questo, dopo una crescita decennale dei mercati ininterrotta, cosa succederà quando tutte le banche centrali termineranno la creazione di moneta?

Per rispondere a questa domanda ci vuole ovviamente la sfera di cristallo ma possiamo sicuramente affermare che per il calcolo delle probabilità, più è lungo un ciclo di rialzi finanziari, più è probabile che avvenga uno storno, soprattutto se il rialzo è viziato da politiche non convenzionali (detto ciò nulla vieta che il rialzo possa proseguire per altri 10 anni, anche se più passa il tempo più la probabilità di proseguimento del trend diminuisce, aumentando il rischio di incappare in un crollo dei mercati).

Detto questo possiamo impostare la nostra strategia di investimento:

PER CHI AVESSE CAVALCATO IL RIALZO DELL’ULTIMO DECENNIO CI SONO LE SEGUENTI POSSIBILITA’:



PER CHI ATTUALMENTE NON HA INVESTIMENTI IL RAGIONAMENTO E’ ANALOGO

ATTENZIONE ALLE COMMISSIONI E AI COSTI DI GESTIONE 
Spesso gli investitori tralasciano i costi di gestione degli investimenti, in realtà scegliere la banca o l’intermediario sbagliato per investire può determinare commissioni anche di 4 o 5 volte superiori (a partità di investimento).
Molti istituti prevedono costi fissi annui solo per mantenere titoli in portafoglio e costi di compravendita che superano anche il punto percentuale mentre ci sono banche sul mercato che consentono di mantenere in portafoglio titoli senza costi fissi e con commissioni di compravendita inferiori allo 0,2%.
Questi costi erodono gran parte dei guadagni degli investimenti quindi è fondamentale scegliere l’intermediario corretto per gestire i risparmi e gli investimenti (vedi approfondimento)


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