Di seguito riportiamo l’andamento dei maggiori titoli azionari italiani dall’introduzione dell’euro che nei mercati finanziari è stato introdotto a gennaio 1999 (o da quando è avvenuta la quotazione, se successiva all’euro stesso).
In questo approfondimento è anche possibile visionare la classifica delle aziende italiane per valore di mercato (vedi approfondimento).
Possiamo vedere che a fronte di aziende che hanno perso parecchio valore nel corso degli anni, ci sono altrettante società che hanno anche quintuplicato le quotazioni.
E’ inoltre fondamentale ricordare la distribuzione dei dividendi che va sommata alla performance del titolo azionario (decurtata dalla tassazione del 26%, 12,5% fino al 2011):
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- facendo un esempio: se l’azienda X in 10 anni fosse passata dal prezzo di 10 euro ad azione a 5 euro ad azione la perdita sul valore del titolo sarebbe del 50%, tuttavia se l’azienda avesse pagato costantemente 1 euro di dividendi ogni anno, avrebbe elargito agli azionisti 10 euro di dividendi nei 10 anni. Quindi in realtà l’investitore avrebbe un ritorno finale di 15 euro (10 euro in dividendi e 5 euro il valore finale del titolo) a fronte di un investimento iniziale di 10 euro (+50%).
Quindi un investimento che all’apparenza (guardando solo l’andamento del titolo) può sembrare negativo, in realtà ha portato un ritorno positivo.
E’ altrettanto vero che una società che perde valore di mercato difficilmente elargirà un dividendo costante negli anni ma probabilmente anche il dividendo andrà a calare, l’esempio però è stato fatto per evidenziare come il dividendo spesso incide in modo positivo sull’andamento di un investimento azionario che all’apparenza sembra negativo, soprattutto per aziende con alti dividendi costanti nel tempo (vedi aziende con dividendi migliori) - l’esempio opposto è un’azienda che in 10 anni porta il valore del titolo da 10 euro a 13 euro con un ritorno del 30% sul prezzo del titolo, tuttavia se questa azienda non avesse pagato dividendi sarebbe un investimento peggiore rispetto al titolo precedente.
- ovviamente la scelta migliore è quella di un titolo che cresce sia a livello di prezzo del titoli, sia a livello di dividendi pagati.
- facendo un esempio: se l’azienda X in 10 anni fosse passata dal prezzo di 10 euro ad azione a 5 euro ad azione la perdita sul valore del titolo sarebbe del 50%, tuttavia se l’azienda avesse pagato costantemente 1 euro di dividendi ogni anno, avrebbe elargito agli azionisti 10 euro di dividendi nei 10 anni. Quindi in realtà l’investitore avrebbe un ritorno finale di 15 euro (10 euro in dividendi e 5 euro il valore finale del titolo) a fronte di un investimento iniziale di 10 euro (+50%).
Di seguito la lista dei titoli italiani con l’andamento del prezzo del titolo dall’introduzione dell’euro o dalla quotazione e i dividendi totali pagati nel medesimo periodo (cliccando sul nome dell’azienda si viene indirizzati sulla pagina per gli investitori della società in questione, con tutti i dati societari).
- aziende che hanno ripagato l’investimento iniziale tramite i dividendi: ENI, ATLANTIA, TENARIS, SNAM, TERNA, RECORDATI, CAMPARI, BREMBO, BANCA GENERALI, AZIMUT, MEDIOLANUM
- aziende con valore del titolo a livelli maggiori rispetto l’inizio dell’osservazione: ENI, LUXOTTICA, ATLANTIA, FERRARI, TENARIS, FCA, SNAM, CNH, EXOR, TERNA, RECORDATI, CAMPARI, PRYSMIAN, MONCLER, MEDIOLANUM, FINECO, BREMBO, FERRAGAMO, ITALGAS, BUZZI UNICEM, BANCA GENERALI, AZIMUT, MEDIOLANUM, YNAP
- tralasciando i titoli del credito, la maggior parte dei titoli ha riportato ritorni positivi anche con il calo delle quotazioni degli ultimi anni se si sommano i dividendi
- molti titoli di aziende minori facenti parte degli indici FTSE Italia Star e MID Cap hanno avuto ritorni migliori di quelle presenti nel FTSE MIB (vedi approfondimento).
Clicca su ogni grafico per aumentare la dimensione e leggere i dati in modo migliore
ENEL
DIVIDENDI ENEL: 5,42 euro (vedi pagina)
ENI
DIVIDENDI ENI: 16,44 euro (vedi pagina)
INTESA SANPAOLO
DIVIDENDI INTESA SANPAOLO: 1,89 euro (considerando le sole azioni ordinarie, vedi pagina)
UNICREDIT
DIVIDENDI UNICREDIT: 1,88 euro (solo azioni ordinarie, vedi pagina)
LUXOTTICA
DIVIDENDI LUXOTTICA: 8,14 euro (vedi pagina)
GENERALI
DIVIDENDI GENERALI: 7,43 euro (vedi pagina)
ATLANTIA
DIVIDENDI ATLANTIA: 9,77 euro (vedi pagina)
FERRARI
DIVIDENDI FERRARI: 1,1 euro (vedi pagina)
TENARIS
DIVIDENDI TENARIS: 5,02 dollari (vedi pagina)
FCA (ex FIAT)
SNAM
DIVIDENDI SNAM: 4,33 euro (vedi pagina)
CNH (ex FIAT INDUSTRIAL)
DIVIDENDI CNH: 0,64 euro (vedi pagina)
TELECOM ITALIA
DIVIDENDI TELECOM: 0,83 euro (solo azioni ordinarie, vedi pagina)
STM
DIVIDENDI STM: 4,15 euro (vedi pagina)
EXOR
DIVIDENDI EXOR: 0,35 euro (vedi pagina)
TERNA
DIVIDENDI TERNA: 2,31 euro (vedi pagina)
LEONARDO (ex FINMECCANICA)
DIVIDENDI LEONARDO: 2,67 euro (vedi pagina)
POSTE ITALIANE
DIVIDENDI POSTE: 0,73 euro (vedi pagina)
MEDIOBANCA
DIVIDENDI MEDIOBANCA: 5,17 euro (vedi pagina)
RECORDATI
DIVIDENDI RECORDATI: 5,18 euro (vedi pagina)
CAMPARI
DIVIDENDI CAMPARI: 3,75 euro (vedi pagina)
PRYSMIAN
DIVIDENDI PRYSMIAN: 3,74 euro (vedi pagina)
MONCLER
DIVIDENDI MONCLER: 0,8 euro (vedi pagina)
UNIPOLSAI
DIVIDENDI UNIPOLSAI (post fusione fondiaria): 0,65 euro (solo azioni ordinarie, vedi pagina)
BANCA MEDIOLANUM
DIVIDENDI MEDIOLANUM: 3,18 euro (vedi pagina)
BANCO BPM
DIVIDENDI BANCO BPM: no dividendi
UBI BANCA
DIVIDENDI UBI: 5,2 euro (vedi pagina)
FINECO
DIVIDENDI FINECO: 0,735 euro (vedi pagina)
A2A
DIVIDENDI A2A: 0,87 euro (vedi pagina)
BREMBO
DIVIDENDI BREMBO: 5,81 euro (vedi pagina)
FERRAGAMO
DIVIDENDI FERRAGAMO: 2,35 euro (vedi pagina)
MEDIASET
DIVIDENDI MEDIASET: 3,41 euro (vedi pagina)
ITALGAS
DIVIDENDI ITALGAS: 0,2 euro (vedi pagina)
BUZZI UNICEM
DIVIDENDI BUZZI: 3,3 euro (solo ordinarie, vedi pagina)
SAIPEM
DIVIDENDI SAIPEM: 4,6 euro (solo ordinarie, vedi pagina)
BANCA GENERALI
DIVIDENDI BANCA GENERALI: 7 euro (vedi pagina)
UNIPOL
DIVIDENDI UNIPOL: 2 euro (vedi pagina)
AZIMUT
DIVIDENDI AZIMUT: 6,78 euro (vedi pagina)
YNAP
BPER
DIVIDENDI BPER: 6,52 euro (vedi pagina)
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