Un investimento con possibile guadagno del 500%

Premessa doverosa, il seguente articolo non rappresenta nessun tipo di sollecitazione all’investimento ma è solo un’analisi finanziaria del settore seguente.

Dalla crisi globale iniziata ormai quasi un decennio fa, il settore che ne ha fatto maggiormente le spese è quello del credito, cioè il settore bancario.
Questo è abbastanza intuibile visto che quando l’economia registra un problema sistemico, il primo settore a farne le spese è quello che dalla crescita economica nel suo complesso ne trae i maggiori benefici e cioè il sistema bancario, grazie ai guadagni che ottiene dai tassi di interesse sul credito in aumento e dall’andamento positivo dei mercati azionari legati alla crescita del pil.
Ovviamente in momenti recessivi la redditività bancaria crolla (e quindi anche le relative quotazioni, vedi articolo) fino ad arrivare a casi estremi come l’ultimo decennio dove le banche globali sono state salvate pubblicamente (cioè dai contribuenti) per evitare una crisi sistemica che avrebbe potuto portare all’implosione del sistema globale con tutte le ripercussioni sociali del caso.

In una situazione di questo tipo le quotazioni degli istituti bancari hanno subìto una delle più elevate contrazioni della storia portando i prezzi ai minimi storici.
Dopo ripetuti interventi di salvataggio e di pulizia dei bilanci bancari e dopo che le banche centrali di tutto il mondo hanno portato i tassi a 0 in quasi tutto l’occidente, è possibile che la situazione sia arrivata ad un punto di svolta (ma è anche possibile una prosecuzione dell’attuale situazione di instabilità).
In realtà il problema dei crediti deteriorati delle banche e della crescita economica (soprattutto in italia) sono ancora presenti ma è altrettanto vero che c’è maggiore consapevolezza della situazione e sono già state implementate delle soluzioni che (teoricamente) dovrebbero risolvere definitivamente i problemi dei crediti deteriorati delle banche più esposte (mentre è più complessa l’analisi su una possibile crescita economica duratura, vedi articolo).

Detto ciò se la situazione fosse florida le quotazioni degli istituti bancari sarebbero molto più elevate di quelle attuali ma gli investimenti migliori si fanno intuendo la fase di inversione di tendenza del mercato nei momenti di difficoltà; investire quando tutto sembra perfetto è spesso l’anticamera di acquisti sbagliati a prezzi elevati che non evidenziano problemi, salvo poi perdere valore quando certe situazioni si palesano in futuro ma in precedenza erano trascurate dal mercato…
La difficoltà è intuire se dopo anni di lavoro per il risanamento del sistema siamo a un punto di svolta o se la situazione evolverà ancora verso il peggio (questa analisi è ovviamente molto personale).

Questa è la situazione dell’indice EURO STOXX BANKS che rappresenta l’andamento dei titoli bancari a maggiore capitalizzazione in europa, esso evidenzia che dal picco del 2007 fino al minimo del 2012 le banche hanno perso circa l’85% di capitalizzazione e ad oggi l’indice continua ad aggirarsi intorno a quel minimo (con rimbalzi anche oltre il 100%).

eurostoxx

Questo dato negativo può anche essere interpretato come prospettiva di investimento dove se le banche dovessero recuperare la redditività pre crisi si potrebbe ottenere un ritorno di circa il 500% dell’investimento iniziale.

A livello matematico quanto detto può essere approfondito in questo modo, la perdita massima per ogni investimento (esclusi i derivati) è l’importo totale che si investe in quella posizione (esprimiamo tale importo come 1) mentre il guadagno massimo è infinito.
Ovviamente ottenere un ritorno infinito da un investimento è possibile solo a livello teorico ma serve per capire il concetto visto che a fronte di questo possibile ritorno infinito, la perdita massima è in ogni caso limitata a 1 (cioè l’importo totale investito inizialmente).
Detto ciò e facendo un’analisi più realistica, vediamo che se la quotazione dei titoli bancari prima della crisi del 2007 è arrivata ad un massimo di circa 500 punti indice (in base all’euro stoxx banks, vedi indice in tempo reale), essendo appunto un indice e non un titolo singolo che può ovviamente fallire è probabile (ma non certo) che questo livello possa essere raggiunto anche in futuro.
Le difficoltà maggiori sono le seguenti: intuire quando il mercato si trova sui minimi (come lo è oggi ma nulla vieta che possa aggiornare i minimi stessi in futuro) e considerare il tempo necessario perchè l’indice torni ancora al valore precedente (diverso è ottenere un ritorno in alcuni anni o dopo alcuni decenni come dopo la crisi del 29).

Nonostante tutto questo il sistema bancario è in crisi da circa una decina d’anni nei quali l’indice stesso si è mosso (con forte volatilità) in modo laterale dal minimo storico (vedi analisi eurostoxx banks sotto)

EURSTOXX BANKS

Da questa analisi (pur essendo un investimento altamente rischioso per la fortissima volatilità), possiamo vedere che ad oggi l’indice si trova al minimo storico (ribadiamo che nulla impedisce all’indice stesso di scendere ulteriormente nel caso di acutizzarsi della crisi sistemica, ma già oggi le quotazioni scontano uno scenario pessimo e ogni schiarita sarebbe occasione di forte aumento delle quotazioni).

Ricordando che la massima perdita dell’investimento non può in ogni caso eccedere l’importo investito, a fronte di un investimento totale pari a 1 (che quindi rappresenta la nostra perdita massima), il ritorno potrebbe anche essere 5 (se le quotazioni tornassero a livelli pre crisi). Importante in questo tipo di investimento fortemente speculativo, utilizzare una piccola parte di denaro che si è disposti a perdere, a fronte di un possibile ritorno esponenziale dell’investimento iniziale stesso.

Attenzione al singolo titolo
Quanto detto fin’ora non riguarda il singolo titolo azionario bancario, in questo caso il rischio di perdita totale dell’investimento iniziale non è remota ma molto probabile. Basta guardare i tantissimi casi di istituti bancari tecnicamente falliti e salvati che oltre ad aver annullato il valore azionario iniziale, hanno effettuato vari aumenti di capitale, in questo caso chi avesse partecipato agli aumenti avrebbe perso oltre l’investimento iniziale anche la quota parte utilizzata per gli aumenti di capitale stessi.
Questo rischio viene bypassato investendo nell’indice, in questo caso ogni singolo fallimento verrebbe diluito nell’indice stesso, inoltre essendo un indice non risente del denaro aggiuntivo necessario nei casi dei vari aumenti di capitale come avviene se si possedesse l’azione singola.
Quindi il modo migliore per replicare questo tipo di investimento è un ETF sull’indice eurostoxx banks

Possibile alternativa: investire nell’indice italiano FTSE MIB
Una possibile alternativa è quella di investire nell’indice italiano Ftse MIB, fortemente sbilanciato nei suoi componenti verso il sistema bancario (questa è una delle motivazioni principali delle sue sottoperformance rispetto ad altri indici come il DAX tedesco i cui componenti sono prettamente industriali).

ftse mib

In rosso è visibile l’andamento del dax tedesco mentre in blu l’andamento del Ftse Mib italiano

Possiamo vedere che fino al 2009 i due indici avevano un andamento simile e correlato salvo poi prendere strade diverse, questo è appunto dovuto al fatto che l’italia (oltre alle difficoltà del sistema paese) ha un indice borsistico che comprende molti istituti bancari rispetto a quello tedesco ed in un’era di crisi bancaria un indice sbilanciato verso il settore del credito evidenzia tutti i suoi problemi.

Questo però rende il nostro indice perfetto per investire su una possibile ripresa del sistema bancario (diversificando l’investimento anche con altri settori visto che si tratta sì di un indice sbilanciato verso il settore bancario ma che ovviamente comprende anche tutti gli altri settori che mitigano il rischio specifico del solo sistema creditizio).
Effettuando questa scelta bisogna però notare che se da un lato si mitiga l’investimento bancario con altri settori, dall’altro si investe nel solo sistema del credito italiano che è uno dei paesi europei che ad oggi ha le maggiori problematiche. Di contro una soluzione definitiva del sistema italia porterebbe ad un ritorno maggiore rispetto ad altri indici essendo le quotazione attuali molto basse per il rischio paese stesso.


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