Draghi trasforma la BCE in una banca centrale e da il via al quantitative easing

Il 22 gennaio 2015 in ogni caso entrerà nella storia europea perché è il giorno in cui Mario Draghi è riuscito a trasformare la bce in una vera e propria banca centrale, cosa presente in ogni stato del globo e mancante nella sola unione europea.
Per capire le precedenti differenze tra banca centrale europea e il resto delle banche centrali mondiali rimandiamo agli articoli precedenti dove si è discusso in modo approfondito.
Come sappiamo la crisi europea nasce dall’abnorme debito pubblico fatto nei decenni precedenti dagli stati del sud europa, debiti che nel corso del tempo stanno diventando insostenibili, terrorizzando gli investitori che negli anni precedenti hanno svenduto tale debito (fino al primo intervento di draghi, vedi articolo) per dirottarlo verso altri lidi facendo defluire da questi paesi decine di miliardi di euro che sono stati la causa principale del problema sud europeo.
Se a questo uniamo anche il problema delle continue voci di ritorno alle valute nazionali con conseguenti svalutazioni istantanee dei risparmi (vedi articolo), è facile intuire perché la liquidità rimane lontana dai paesi come il nostro causando il protrarsi della recessione.
In questo contesto la bce era l’unica banca centrale al mondo che per statuto era impossibilitata ad acquistare titoli di stato sul mercato, questa cosa risaputa tra gli investitori causava continue vendite del debito sul mercato (vedi articolo) che considerava i titoli non sicuri acuendo la crisi ed aumentando i tassi che questi paesi dovevano pagare sui mercati per indebitarsi e quindi aumentando le possibili tasse future in una spirale da pre fallimento.
Questo processo si è invertito quando draghi ha detto che la bce era pronta a difendere l’euro in tutti i modi, anche comprando i titoli di stato di paesi in difficoltà.
Nel 2012 solo con questo annuncio la bce (anche senza effettuare nessun acquisto effettivo sul mercato) ha permesso un massiccio ritorno degli investimenti sui titoli dei paesi del sud europa, abbassando drasticamente i tassi di interesse e salvando di fatto i paesi da un possibile fallimento dovuto a tassi da pagare sul debito insostenibili.
Il problema di questo sistema era il fatto che la bce tecnicamente non è intervenuta sul mercato ma gli acquisti venivano fatti dai investitori utilizzando la liquidità esistente (tralasciando l’ltro che in ogni caso erano prestiti della bce momentanei al sistema bancario e quindi non era un’iniezione di liquidità stabile nel sistema), quindi tutta la liquidità utilizzata per gli investimenti nel debito veniva sottratta all’economia reale con il risultato che mentre si “salvavano” gli stati comprando il debito (cosa obbligata salvo pesanti conseguenze) si “distruggeva” l’economia reale limitando gli investimenti.
In ogni caso questo processo ha consentito un ritorno degli investitori sul debito con conseguente drastico abbassamento dei tassi di interesse e quindi dello spread (vedi articolo) consentendo un notevole risparmio di tasse sugli interessi futuri, di contro molta della liquidità presente nel sistema è bloccata nell’investimento in debito e questo causa una restrizione del credito.

Cosa ha fatto draghi
Diventando una banca centrale a tutti gli effetti la bce ha potuto varare un programma di quantitative easing che le consente di stampare denaro dal nulla da immettere sul mercato per acquistare titoli di stato (e anche titoli privati).
Questa è la differenza netta che separava la banca centrale europea dal resto del mondo fino a ieri, adesso la bce può intervenire direttamente sul mercato secondario dei titoli di stato (vedi articolo) acquistando il debito dagli investitori i quali vendendolo potranno utilizzare la liquidità ricavata per fare altri investimenti, aumentando la massa monetaria dell’eurosistema.
Parlando dell’italia molto debito pubblico è stato acquistato direttamente dalle banche utilizzando il denaro dei conti correnti degli italiani, oltre che da fondi di investimento e pensionistici. Potendo vendere i titoli alla bce le banche incasserebbero una ingente mole di denaro che prima era bloccata nel debito pubblico e che ora potrebbe essere utilizzata per altri investimenti come mutui o investimenti diretti in imprese.
In tutto la bce effettuerà acquisti per 1000 miliardi di euro che essendo creati dal nulla aumenteranno la mole di denaro presente nel sistema di tale importo, lasciando il debito degli stati in pancia alla bce stessa (in realtà il rischio rimarrà in pancia alla singola banca centrale del rispettivo paese e questa è la dimostrazione dell’attuale frammentazione del sistema monetario europeo)
Riassumendo il debito passerà dal mercato alla bce e il denaro della bce al mercato.
Inoltre aumentando la massa monetaria si avrà una svalutazione dell’euro (che grazie al crollo dei prezzi delle materie prime ad oggi non desta preoccupazione per le importazioni) la quale potrebbe aumentare sia l’export che gli investimenti esterni alla zona euro che avendo valute più forti potrebbero avere interesse ad investire nella zona euro dando un importante impulso all’economia.
Infine questa manovra, aumentando la massa monetaria dovrebbe risolvere il problema della deflazione (cioè della diminuzione dei prezzi dove gli investitori continuano ad attendere ad investire confidando in una continua diminuzione dei prezzi aumentando la spirale recessiva) riportando l’inflazione a valori positivi il che dovrebbe incentivare il mercato a investire in attesa di un aumento dei prezzi.

Effetti collaterali
Fin qui la parte positiva ma ci sono anche parecchi interrogativi (soprattutto guardando come utilizzava l’italia questo sistema prima di entrare nell’euro, vedi articolo).
Innanzitutto la svalutazione monetaria è positiva entro certi limiti, l’europa è un paese totalmente importatore di materie prime quindi la svalutazione è proficua finchè le materie prime hanno un costo basso sul mercato mondiale come in questo momento, nel caso di un rialzo di esse il vantaggio potrebbe trasformarsi in svantaggio dove il costo delle importazioni supererebbe il beneficio della possibilità di esportare per via della valuta svalutata (anche se questo scenario a breve non dovrebbe mutare).
Inoltre il sistema statale dei paesi del sud europa è fortemente zavorrato da una spesa pubblica spesso improduttiva e gli acquisti del debito da parte della bce potrebbero invogliare i paesi a non cercare la via della crescita ma la via di creazione di ulteriore debito finanziato dalla banca centrale, come l’italia ha fatto spesso in passato e come draghi ha evidenziato più volte. In questo caso il denaro ricavato dalla vendita del debito (acquistato dalla banca centrale) verrebbe utilizzato per acquistare e quindi creare ulteriore debito peggiorando la situazione attuale (inoltre c’è anche un remoto rischio di iperinflazione come successo negli anni 70 quando la mole di denaro stampata era talmente elevata che il denaro stesso perdeva di valore in breve tempo, anche se attualmente questo scenario è molto improbabile a differenza dell’aumento elevato del debito senza una parallela crescita del pil che è un rischio reale).
Infine un ulteriore rischio è quello (come successo in buona parte negli usa) dove la nuova liquidità invece di essere utilizzata per l’economia reale finisca tutta sui mercati finanziari aumentando solo i corsi azionari senza un reale crescita economica, alimentando solo bolle speculative che se esplodono portano con se situazioni peggiori di quella attuale.
Queste motivazioni sono alla base della riluttanza tedesca allo stampare moneta per acquistare debito sul mercato.

Conclusioni
Per concludere bisogna avere chiaro che stampare denaro e fare debito non è ricchezza (la ricchezza è data da beni e servizi) ma è solo uno stimolo momentaneo che deve servire all’economia per ripartire, possiamo dire che il quantitative easing può essere paragonato ad un antibiotico che se utilizzato su una persona sana può essere utile ad eliminare il virus ma utilizzare un’antibiotico su un malato terminale è totalmente inutile o utilizzarlo su una persona per tutta la vita alla lunga porta a malattie peggiori.
Attualmente il denaro nel mondo è un insieme di numeri sui server (il restante è in minima parte moneta cartacea vedi articolo) e quindi è chiaro che in se non può essere considerato ricchezza ma diventa ricchezza se il sistema economico permette all’uomo di essere ottimista in modo da creare ricchezza reale di beni e servizi, chi crede (come gli estimatori dell’mmt) che stampando moneta all’infinito saremmo tutti ricchi senza far nulla tralascia il concetto che i numeri e la carta non ti permettono di sopravvivere e per quello serve lavoro e produzione, fosse vero il contrario non esisterebbero paesi in povertà perché basterebbe stampare moneta per risolvere tutti i problemi.


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